Arriva il 29 di novembre 2011 (tra l'altro il compleanno di mio marito..). Vado in ospedale insieme a lui per ritirare l'esito dell'esame istologico della mia tiroide e soprattutto dei due noduli.
Arrivo in reparto e in corridoio incrocio il codazzo dei medici e il chirurgo che mi ha operata mi vede, dice ad una dottoressa di andare a prendere il mio esito e lì, in piedi, nel corridoio, legge che si trattava di due carcinomi, uno papillare e uno follicolare (e questo esito negativo me lo aspettavo) e che il più piccolo, quello insignificante di 3 mm, quello che "non è niente, signora, di cosa si preoccupa??", quello schifoso si è diffuso ai linfonodi (ne hanno tolti 4 e 3 erano presi).
Quando ho sentito la parola "metastasi" mi sono paralizzata. Il chirurgo mi dice: lo sapeva signora, glielo avevo detto subito... E io: sì, me lo aveva detto, ma non immaginavo le metastasi..
Di quei momenti ricordo solo che uno dei medici, quello che mi faceva le medicazioni e forse l'unico con un minimo di sensibilità, mi ha sussurrato: coraggio, coraggio...
Poi ho salutato e, come un automa, sono andata fuori, ho chiamato l'endocrinologa che aspettava di conoscere l'esito.
Mi ha ricevuta dopo pochi minuti, mi ha spiegato nei minimi dettagli cosa sarebbe successo da quel giorno in poi. Credo sia l'unico medico che ha fatto un quadro chiaro, esauriente, in qualche modo rassicurante della situazione perché sapevo che non mi avrebbe raccontato balle e che non mi avrebbe trattata con condiscendenza. Insomma, io di lei mi fido al 100%.
La prima cosa che mi ha detto è stata: non dovrà mai fare la chemio. Poi mi ha spiegato cosa è la terapia con iodio radioattivo, di come agisce sul cancro e soprattutto che avere o non avere metastasi non era significativo ai fini della terapia. Lo iodio radioattivo avrebbe spazzato via le cellule maligne da tutto il mio corpo.
Poi mi ha consigliato il Reparto di Medicina Nucleare dell'ospedale maggiore della mia città perché nella sua struttura riteneva non avessero la stessa esperienza.
Alla fine mi ha chiesto: è più tranquilla adesso, signora? E a quel punto mi è venuto un groppo in gola terribile, lei mi ha abbracciata e ci siamo date appuntamento da lì a qualche mese.
Sono stata nel suo studio per più di un'ora, ricevuta senza appuntamento in privato, e non mi ha chiesto 1 euro di parcella. Questa è professionalità!
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