Ho molta difficoltà a metabolizzare (per forza, senza tiroide cosa voglio metabolizzare!) i cambiamenti che sono avvenuti nel mio corpo e nella mia mente.
I formicolii e i dolori muscolari e alle articolazioni sono dovuti alla carenza di calcio, conseguenza del collasso delle mie paratiroidi per l'intervento chirurgico. La diarrea è dovuta all'assunzione di calcio, quindi me la tengo.
Le palpitazioni al cuore, le vampate di caldo e le sudorazioni, l'ansia perenne, l'insonnia sono provocati dalle alte dosi di ormone T4 (o Eutirox) e anche queste belle cose me le tengo.
La perdita dei capelli e la stanchezza mortale si ripresenta invece durante la fase di ipotiroidismo indotto per poter effettuare scintigrafie e terapie con iodio radiaottivo.
Questa malattia mi ha lasciato un bel po' di regalini difficili da accettare. Se potessi li rimanderei tutti al mittente.
Il regalo meno gradito è la paura che mi accompagna costantemente, è una paura generalizzata, una sensazione di pericolo che mi ha lasciato solo per un mese dopo la PET negativa, poi è ricominciata e più si avvicinano le date dei controlli, più si fa sentire.
Alla paura segue un istinto che devo per forza controllare ed è l'urgenza di scappare, di fare la valigia e andare via via via da questa casa, da questa città dove sto perdendo tempo prezioso. Forse mi convinco che così lascerò dietro la malattia, che non mi seguirà dovunque io vada. Perché gli altri, quelli sani, quelli che dicono che ho avuto la fortuna di beccarmi il "cancro migliore", maledetti coglioni, non capiscono che questa merda può tornare e che passerò il resto della mia vita a controllare che non sia tornata.
Come cavolo si fa ad accettare tutto questo, senza neanche la soddisfazione di saperne la causa??
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